Genova, per farsi saldare l’affitto rapisce un cane
Un cingalese in Genova zona Marassi doveva riscuotere due mesi di affitto da suoi connazionali. Così per mettere pressione ha rapito il cane di famiglia, ma gli è andata male
I suoi inquilini, cingalesi come lui, non gli pagavano l’affitto da un paio di mesi e così un uomo ha deciso di rapire il cagnolino della bambina per costringerli a mantenere l’impegno: è successo a Genova, nel quartiere Marassi, anche se la storia è a lieto fine.
Il padrone di casa, stanco di aspettare un pagamento che non arrivava, ha cercato di utilizzare il cagnolino (un trovatello che è anche il miglior compagno per la figlia, Chandrika, 14 enne della famiglia ‘morosa’) per mettere pressione al suo inquilino.
Il ricatto era chiaro: se volevano avere indietro l’animale, avrebbero dovuto saldare il debito.
Tutto però si è risolto in poche ore, perché il padrone del cane ha denunciato tutto ai carabinieri ed è intervenuta una pattuglia della radiomobile che ha liberato l’animale in ostaggio, con probabile denuncia per il rapitore.
Furto di cani : un fenomeno in crescita
Il fenomeno del rapimento dei cani è molto più diffuso di quanto si crede.
Per la restituzione dell’animale difficilmente viene chiesto un riscatto.
Il sospetto è che gli animali vengano sottratti ai padroni per essere rivenduti per scopi malavitosi : lotte clandestine oppure il mercato di carne, vivisezione oppure l’accattonaggio.
Manca una banca dati delle forze dell’ordine riguardo al fenomeno dei rapimenti di cani, per le famiglie l’unico aiuto viene dai social network come facebook o twitter.
Fonte : Genova – Bangladesh rapisce il cagnolino di un bambina per fasi pagare affitto
Alcuni reati in cui incorrono chi si macchia di questo reato contro i cani e animali domestici :
Art. 544-bis codice penale
Uccisione di animali
Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi.
Art. 544-ter codice penale
Maltrattamento di animali
Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche ecologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro.
La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi.
La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale.