Cyberbullismo, bullismo : convegno ad Imperia


Tavola rotonda contro il Cyberbullismo

Bullismo e cyberbullismo: una piaga particolarmente sentita nella nostra società, soprattutto per via dell’esplosione dei Social Network e del massiccio utilizzo degli Smartphone da parte degli adolescenti italiani. Sarà questo il tema che animerà la Tavola rotonda che si terrà presso la Biblioteca Civica Leonardo Lagorio (Imperia) martedì 26 aprile alle 17.30. L’incontro, patrocinato dalle associazioni ApertaMente e Guernica Solidale, sarà coordinato dalla giornalista de “Il Secolo XIX” Milena Arnaldi.

Conoscere il cyberbullismo per combatterlo

La conferenza di martedì 26 avrà il delicato compito di approfondire un tema – quello del cyberbullismo – già trattato durante il primo incontro del mini-ciclo di eventi dedicati a questa piaga sociale, tenutosi venerdì 8 aprile presso il Museo dell’Olivo ad Imperia. Il dibattito è stato presenziato da Ivan Bracco, ispettore capo della Polizia Postale di Imperia, Marco Maggi, redattore del sito web “Smontailbullo.it” e Stefania Colicelli, dirigente del liceo imperiese Vieusseux.

Durante la conferenza si è discusso a cuore aperto sul fenomeno del cyberbullismo e sulle modalità attraverso cui esso si sviluppa: una pratica sempre più diffusa presso i giovani liceali, a causa dello scarsissimo potere di controllo dei genitori su tutto ciò che viene registrato e passato agli amici attraverso gli Smartphone.

Le parole dell’ispettore della Polizia Postale Ivan Bracco

L’ispettore capo della Polizia Postale di Imperia Ivan Bracco ha iniziato il suo intervento lanciando un allarme: «Non si può fermare la potenza e la forza di Internet». Un problema che sta portando le famiglie a perdere il controllo su tutto ciò che i ragazzi fanno sul web: un luogo virtuale dove, sempre più spesso, vengono diffusi documenti privati e video hard che, giunti nelle mani sbagliate, innescano reazioni di prepotenze, bullismo, insulti, minacce e ricatti. Con gravissime conseguenze sulla psiche e sulla acerba sessualità dei ragazzi.

Che si tratti di WhatsApp, di Facebook o del nuovissimo SnapChat, la cui apparente privacy spinge tanti adolescenti a pubblicare contenuti multimediali intimi, il problema è molto serio e sta superando le barriere delle metropoli.

Bullismo e Cyberbullismo ad Imperia: il liceo Vieusseux

Durante l’evento dell’8 aprile, il dirigente del liceo imperiese Vieusseux Stefania Colicelli ha presentato il risultato di un sondaggio promosso da un gruppo di ragazzi della scuola, coordinato dall’insegnante di diritto Alessio Destefanis: i dati hanno confermato che la metà degli studenti intervistati ha ammesso di aver subito atti di bullismo e, seppur in minima parte, di cyberbullismo. Stando a quanto dichiarato dalla Colicelli, il bullismo è frutto di un disagio generazionale che, a quanto pare, sta riuscendo ad infiltrarsi persino nelle realtà più tranquille, come ad esempio il liceo Vieusseux.

E gran parte della colpa va proprio allo scarso controllo di una realtà – quella virtuale – che annulla la socialità e spinge gli adolescenti a cercare nel web una valvola di sfogo per la noia e le proprie frustrazioni. Un canale sempre più difficile da monitorare, visto che oramai tutti utilizzano lo Smartphone e non il Pc di casa.

Cyberbullismo in Italia : i dati e l’iniziativa #OFF4aDAY

L’evento di chiusura sul cyberbullismo, che si terrà ad Imperia il 26 aprile, rappresenta una delle tante iniziative che si stanno svolgendo sul territorio italiano per diffondere la conoscenza del cyberbullismo e per arginare questo pericoloso fenomeno. I dati dell’Istat sulle vittime di bullismo e cyberbullismo, infatti, sono tutt’altro che incoraggianti, e sottolineano la necessità di prendere delle immediate contromisure al problema.

Cyberbullismo: i dati raccolti dall’Istat

#OFF4aDAY cyberbullismo
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Stando ad una ricerca condotta dall’Istat, le vittime di bullismo e cyberbullismo sono in costante aumento dal 2014. I numeri confermano che le ragazze sono le vittime più frequenti del bullismo, con una percentuale del 7,1%, mentre i ragazzi si fermano al 4,6%. I motivi sono piuttosto ovvi: le adolescenti sono quelle maggiormente prese di mira per via delle registrazioni delle video-chat hard, che vengono poi diffuse a macchia d’olio, mentre i ragazzi sono più che altro vittime di insulti e violenze.

Come già sottolineato, il fenomeno del mobile acuisce questo problema rendendolo virale e scarsamente controllabile non solo dalle famiglie, ma anche dalle autorità. Inoltre, ciò che preoccupa è che la fascia d’età più colpita dal bullismo va sempre più spesso abbassandosi: oggi, infatti, il numero di vittime maggiori si trova compresa fra gli 11 ed i 13 anni

L’iniziativa #OFF4aDAY di Samsung e Moige

Per arginare il problema del bullismo e del cyberbullismo Samsung, in collaborazione con il Movimento Italiano Genitori (Moige) e la Polizia di Stato, ha lanciato un’iniziativa diffusa dall’hashtag #OFF4aDAY: un vero e proprio servizio di assistenza che è possibile contattare tramite il numero verde 393 300 90 90 e la e-mail help@off4aday.it

Il servizio mette a completa disposizione dei ragazzi e delle famiglie la consulenza di un team di psicologi esperti del tema. Inoltre, l’iniziativa #OFF4aDAY coinvolgerà anche diverse scuole del territorio italiano, per promuovere la lotta al bullismo e al cyberbullismo, e per sensibilizzare gli adolescenti sui rischi di Internet e sugli usi corretti delle nuove tecnologie.

Cyberbullismo: il caso di Carolina Picchio ed i recenti sviluppi

Il 14 aprile, presso il Tribunale di Torino, si è tenuto il primo appuntamento giudiziario in merito al suicidio di Carolina Picchio, la studentessa 15enne lanciatasi dalla finestra della propria camera nella notte del 5 gennaio 2013. Gli avvocati degli imputati – cinque adolescenti nati fra il 1996 ed il 1998 – hanno mosso una richiesta di “messa alla prova”: un procedimento che farebbe subentrare alla giustizia i Servizi Sociali, nel tentativo di recuperare i ragazzi attraverso un programma di lavori socialmente utili.

Il caso Picchio: i fatti

Stando a quanto emerso dalle indagini della Polizia di Stato e della Polizia Postale, Carolina Picchio decise di suicidarsi per sfuggire da un circolo di cyberbullismo che oramai la tormentava da tempo. I giovani imputati, infatti, avrebbero approfittato fisicamente di lei ad una festa fra amici, durante la quale la giovane si sarebbe sentita male in seguito all’assunzione di troppo alcool.

Il video sarebbe stato postato su Facebook pochi minuti dopo il fattaccio e accompagnato da sms e post pieni di insulti, che avrebbero spinto la giovane a lanciarsi dal terzo piano. I cinque imputatifra cui il fidanzato di Carolina – sono accusati di stalking, violenza sessuale di gruppo, diffamazione, delitto, detenzione di sostanze stupefacenti e divulgazione di materiale pedo-pornografico